Dopo la vittoria (la settima consecutiva) della Juventus, oggi pomeriggio contro il Carpi (che appare netta, ma netta non è stata…), i bianconeri, questa sera, scendono in campo a San Siro contro l’Inter. Certo, sul terreno di gioco ci sarà la Lazio, ma è oggi che inizia la vera sfida alla quale, presumiamo, assisteremo sino al termine del Campionato: Inter-Juve. Sino alle 20.45 la Juventus è a meno 3 punti dai nerazzurri, poi, la parola passerà ai ragazzi di Roberto Mancini, che avranno di fronte una squadra, la Lazio, che psicologicamente appare distrutta, ma che è evidente proverà e (ne siamo certi) riuscirà a rialzarsi. È quello che noi tutti (magari non proprio stasera) le auguriamo, con tutto il cuore.
Al fischio d’inizio di Inter-Lazio è bene che, pur giocando contro i biancocelesti, Icardi, Jovetić e Ljajić inizino a vedere attorno a sé Chiellini, Bonucci, Barzagli e, tra i pali, Buffon. Sarà bene che Medel veda Marchisio. sarà bene che Samir Handanovič, Murillo e compagni di reparto, vedano Pogba, Zaza, Mandžukić, Dybala…
Non timore, certo. Non paura. Soltanto consapevolezza che i bianconeri sono “l’Avversario”.
Loro lo sanno, lo si è visto nello sfogo finale di Massimiliano Allegri a fine partita, quando il Carpi, a meno di due minuti dal termine dell’incontro, ha marcato il 2 a 3 (con un auto-goal di Bonucci) e ha poi sfiorato il pareggio e Allegri si è stracciato le vesti… Loro lo sanno: ora perdere uno o due punti diviene importante. Ecco perché questa sera i nerazzurri devono giocare come se fosse l’anticipo di Inter-Juve, come se fosse già una sorta di spareggio. Stesso principio: si pensa a partita dopo partita, si pensa al nostro risultato senza guardare gli altri. Va bene, ma come se si giocasse contro la Juventus.
Se qualcuno non è convinto di questo e pensa di scendere in campo da primo della classe contro una squadra in crisi sarà bene che Roberto Mancini lo faccia telefonare a Ivan Zamorano, che gli spiegherà ben il senso delle nostre parole.