“Chi ama il Calcio ci scommette”, recita lo spot di una società che propone la scommessa nel “secondo prima”, poi, per Legge, spiega velocemente: “Il gioco è vietato ai minori. Può causare dipendenza patologica.”. Poi, certamente una mente raffinata, ha studiato, per un’altra società lo spot che recita: “Alessandro Magno, Napoleone, hanno fallito tutti! Io ho conquistato il mondo. Io sono il Calcio e mi conoscono ovunque, ma nessuno mi conosce meglio di…” e dicono il nome della società, poi… “Il gioco è vietato ai minori. Può causare dipendenza patologica.”…
Chi ama il Calcio scommette? Quella società conosce meglio di ogni altro il Calcio? No, ci dispiace. L’Italia porcile voluta nel mondo moderno non ha nulla a che vedere con lo Sport, non ha nulla che vedere con il Calcio. È ben oltre il vergognoso vedere giornalisti in studio che passano la parola alle ragazze (tutte trucco, gonne corte e tacchi) che aggiornano le quote, presentando questi dati quasi come un aggiornamento tecnico dell’andamento sportivo delle partite. Ormai tutti accettano qualsiasi cosa, nemmeno subendolo più di tanto. Gli va bene così. Va tutto bene, basta che lo stipendio arrivi puntuale sul conto corrente il giorno giusto. Nessuno che osi dire una parola.
Dovreste vergognarvi. I figli dell’Italia crescono in questo lerciume e voi ne siete responsabili. Non va tutto bene, non va bene per nulla.
Chi ama il Calcio, chi ama lo sport, odia le scommesse!
Facciamo nostre alcune parole della canzone “Cyrano”, di Francesco Guccini:
“Venite pure avanti, voi con il naso corto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada vi uccido quando voglio.
(…)
Buffoni che campate di versi senza forza,
avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura,
che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura.
E andate chissà dove per non pagar le tasse,
col ghigno e l’ignoranza dei primi della classe.
(…)
Gli orpelli? L’arrivismo?
All’amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco…”
Chi ama il Calcio, chi ama lo sport, odia le scommesse!
Nella foto di Testata: Eugenio Bersellini, allenatore dell’“Inter Operaia” che vinse lo scudetto nel Campionato 1979/1980. Bersellini ebbe un ruolo molto importante nel tutelare i suoi ragazzi dall’influenza di chi desiderava coinvolgere anche i giocatori nerazzurri in quello che diventerà lo scandalo del “Calcioscommesse”.
Qui sotto la vittoria della Coppa Italia: un giovane Walter Zenga esulta davanti alla panchina di Bersellini.