Alla fine solo applausi – Di Maurizio Ceccarelli

In Campo In Primo Piano

MILANO – L’Inter, nella domenica in cui piange la scomparsa di Jair Da Costa, Campione brasiliano della formidabile squadra targata Angelo Moratti Herrera, dice addio al sogno Scudetto.

La sconfitta con la Roma e la vittoria in serata del Napoli sul Torino, segnano, con ogni probabilità, la fine del sogno tricolore da parte dei neroazzurri.

Il grigio pomeriggio di San Siro ha detto che l’Inter sembra che non ne abbia più; né dal punto di vista fisico, né da quello mentale.

Una partita nella quale gli uomini di Inzaghi non hanno mai dato l’impressione di giocare da prima della classe e di credere nella vittoria, ma sono sembrati rassegnati a un destino ormai scritto.

Totalmente passiva nel primo tempo, l’Inter ha cercato nella seconda parte di gara, con tanto cuore e poca lucidità, di raddrizzare una partita che si era ormai incanalata verso la sponda giallorossa. La Roma ha fatto il suo dovere; messa in campo con ordine e intelligenza da Claudio Ranieri è riuscita, grazie al goal di Matias Soulé, dopo una ventina di minuti, a portarsi a casa la vittoria e a rilanciarsi alla grande nella lotta per un posto in Champions League.

Mancano quattro giornate alla fine del Campionato e la matematica ancora non condanna i nerazzurri, tuttavia rimane difficile immaginare come i ragazzi di Simone Inzaghi possano, calendario alla mano, riuscire nell’impesa, perché di impresa si tratterebbe, ovvero quella di mettere di  nuovo la testa davanti agli uomini di Antonio Conte o, almeno, di agganciarli in classifica.

La sconfitta di Bologna di domenica scorsa e il successivo Ko nel derby di Coppa Italia, hanno sancito di fatto la resa di una squadra che sin qui aveva fatto davvero qualcosa di eccezionale, rimanendo aggrappata a tutte e tre le competizioni in cui era impegnata. Le molte partite giocate in più rispetto al Napoli (18 fino a questo momento) alla fine hanno inciso, così come gli infortuni in serie di giocatori fondamentali e la doppia sfida con il Bayern, costata carissima, sia a livello fisico, sia mentale.

Non c’è tempo per piangersi addosso: Barcellona ci aspetta tra poche ore e anche il Campionato dovrà essere onorato fino a quando la matematica darà speranza.

Ci abbiamo provato, ci stiamo provando, con tutte le nostre forze. Comunque vada, resterà una grande Stagione e il popolo del Biscione lo ha capito e di questo deve esserne orgoglioso.

I cori della Curva che chiama la squadra a raccolta a fine partita, e l’applauso di San Siro sono stati il messaggio più bello. L’Inter esce dal campo ferita, sì, ma non ancora morta.

Nel Sole e nel vento…

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it