Massimo Giletti e l’Inter, attenzione alla solita solfa…

Fuori Campo Il Direttore In Primo Piano

Già tra TikTok, Instagram e Facebook girano video che denunciano una presunta faccenda che vede come protagonisti Massimo Giletti e l’Inter.

Lui (Giletti) sarebbe il depositario di assolute verità e l’Inter una cosca cattiva che lo intimidirebbe con metodi degni di Mafia, Camorra e ’Ndrangheta.

Ora non ci addentriamo in merito, però…

Cominciamo col dire che già un altro “omincolo” che spadroneggia(va) in televisione, doveva fare saltare il “Sistema Calcio”, con le sue verità, ma poi si è spento.

Noi, però (scrive il Direttore) – al di là di ciò – almeno un paio di volte abbiamo colto “il nostro” (è sempre Giletti) in situazioni che, perlomeno, si devono considerare, almeno surreali.

La prima riguarda il caso della Ginnastica Ritmica, quand’egli diede spazio alle fandonie di una ex atleta (evidentemente frustrata e ambiziosa di apparire), gettando fango e alimentando falsità, quando era evidente che le affermazioni di questa (e, poi, di un’altra) fossero poco credibili.

La seconda volta nel caso (assai grave) dai giornalisti chiamato: “Terrazza Sentimento”. Poveri noi, che Categoria disastrata. “Terrazza Sentimento” riguardava il caso di una ragazzina che fu, prima drogata e, poi, violentata. E loro (questo episodio) lo chiamavano: “Terrazza Sentimento”.

Ebbene, in quel caso Giletti ospitò nella sua trasmissione una ragazza che spiegava “verità”, pontificava e sentenziava e faceva la santarellina: “Preferisco mangiare pane e cipolla…”, diceva.

Ebbene, già a quei tempi questa signorina era abbastanza conosciuta come una ragazza che non si faceva problemi. “Chi ha orecchie per intendere intenda”… Oggi è la Reginetta di Only Fans e dichiara di realizzare circa 20.000,00 al mese, con quelli che i giovani disinibiti di oggi, chiamano: “Contenuti”.

Lui gongolava… Nessun controllo sulla sua ospite che, lo ripetiamo, era ben conosciuta. Un atteggiamento talmente ingenuo da suscitare le rabbie di alcuni suoi amici più intimi.

Quindi, oggi, dovremmo credere a questo qui?

Fate vobis.

 

#MassimoGiletti #GiuseppeMarotta #InternazionaleMilano

 

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it