Aspettavamo proprio questo martedì di Champions League, per aprire bocca. La bocca dei Bauscia. Così, è passata la precedente trasferta europea, cha ha visto faccioni sorridenti alla fine del primo tempo (3 a 0 per il Benfica) e guanciotti imbarazzati al termine del secondo tempo (3 a 3 il risultato finale). Gli unici immuni dalla goduria delle sconfitte dell’Inter, ormai, paiono essere solo quelli di Radio Rai Sport, che si divertono a vedere giocare i Neroazzurri e si esaltano più della Nord quando toccano palloni Lautaro, Thuram, Çalhanoğlu e Dimarco… Ti fanno vivere tutto l’entusiasmo del Popolo nerazzurro. Ti fanno esaltare sulla poltrona.
Ed eccoci qui. Pareggio in casa con il Real Sociedad (0 a 0). L’Inter era già qualificata, ma, poi, ci sono tutte le manfrine di cartello, quando invece, la storia (quella vera) racconta che se la vuoi vincere, devi incontrare, preferibilmente da subito, le più forti.
Qual è la novità del prossimo sorteggio: nessuno vuole incontrare l’Inter.
In Campionato (sembra ormai un secolo fa…) c’era la Juve a Torino, poi il Napoli a Napoli, poi, l’Udinese bisognosa di punti. Pareggio a Torino rimontando l’uno a zero dei casalinghi. A Napoli tutti zittini: uno, due e tre a zero. Udinese a san Siro… Non si fa nemmeno in tempo ad accendere la radio: tre a zero, poi, quattro. Le storie le sapete.
Allora noi desideriamo tornare a Torino. Proprio ora, schivi da sospetti di essere piangina, perché noi, una certa analisi, differente da quella dei giornaloni nazionali e delle televisionone, l’avevamo fatta. Ma perché scontrarsi con Golia. Ne parliamo ora.
Il solito “Derby d’Italia”… Lo chiediamo sin dai tempi di Massimo Moratti: “Non andiamoci sin lassù, Presidente. Lo fece anche il suo papà di mandare i giovani… Tanto quattro volte su cinque i punti se li prendono come sappiamo. Non andiamoci in quello stadio dove è appeso un nostro Scudetto, senza pudore. Nell’economia della classifica di un Campionato non cambia nulla…”
Niente.
E arriva il Ventitré.
Si diceva: il solito “Derby d’Italia”, con direzione della gara con due pesi e due misure. Preso un sacco di botte, perché loro si arbitrano da soli. Tanto per cambiare. Anche Cuadrado, all’età di 37 anni, ha finalmente capito cosa significhi giocare questa partita con l’altra maglia.
Takle pulitissimo ad anticipare l’avversario, sul prosieguo dell’azione Bremer dà una clamorosa ginocchiata volontaria a Lautaro che rimane a terra dolorante. Cuadrado ammonito e a Bremer nemmeno un richiamo verbale.
Ma vaffanculo, va.
C’è la storia di Juve-Inter di quarant’anni in quell’azione.
Va beh, dai, nel complesso la Juve non vede la biglia per tutto l’incontro.
Sì, un po’ sterili in avanti, Thuram à un grande giocatore, ma per ora gli manca il “Killer Instinct”.
Nel complesso un discreto pareggio in casa di una ruvida provinciale. Non sono altro.
Ci stupisce invece il solito giornalista munito di Tesserino dell’Ordine:
“Si conclude in un nulla di fatto Juventus-Inter”…
Ma sei scemo?
“Nulla di fatto” un pareggio Torino”?
Ma lo sai che la passata Stagione il Milan ha vinto lo Scudetto di due punti? Non esistono solo Campionati come quello dell’Inter di Antonio Conte del 2020/2021 (che vince a + 12)!
E indovina un po’ espertone… Nel 2019/2020 vinse proprio la Juve sull’Inter e sai di quanto? Juventus 83 e Inter 82.
Quindi taci e studia.