Gentile Signor Zlatan Ibrahimović, noi comprendiamo (perché lavoriamo da circa quarant’anni nell’Editoria, sia come Autori, sia come Product Manager) che per l’uscita della sua seconda biografia “Adrenalina”, sia necessario “smuovere” un po’ le acque. Quello che non riusciamo a intuire è perché, lei, sia solito e persista nel preferire l’acqua marcia…
Vede, Signor Zlatan, comprendiamo anche certi suoi atteggiamenti (perché abbiamo letto la sua interessante prima biografia: “Io Ibra”), che, per chi come noi si occupi di Sociologia e di Educazione propone molte pagine interessanti.
L’abbiamo applaudita quando indossava (e lo ha fatto molto bene) la maglia neroazzurra di una società gloriosa che non ha alcun tipo di “pecca” nella sua storia, questo glielo possiamo garantire. Peccato, però, che lei non abbia capito quali grandi valori differenziano l’Inter da tutte le altre società.
Lei, d’altronde darebbe la firma sul suo conto corrente a qualcuno della “Triade” o lo darebbe a Massimo Moratti?
Ricordiamo bene che, quando arrivò a Milano, stimolato dalle domande dei nostri amati Leccaculini con il Tesserino dell’Ordine, fu molto chiaro: non rinnegava lo Scudetto vinto a Torino, nella Stagione 2005/2006.
Bene. Questo bene. Davvero, non la prendiamo in giro.
Ma i rapporti umani si “tengono” a due…
Giusto non rinnegare il scudetto sudato sul campo, come sa bene fare lei, ma sbagliato non leggere il Vangelo.
Gesù, infatti, ci insegna in Matteo 7,1-5:
“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.”
Lei ora ci stramazza la minchiazza ancora con la faccenda dello Scudetto assegnato a tavolino all’Inter nel 2006…
Procediamo.
PUNTO PRIMO (la sua ipocrisia): La prima faccenda da mettere a fuoco riguarda proprio la pagliuzza e la trave. In quell’occasione vi furono grandi Campioni che non esitarono a seguire le sorti della Juventus, andarono in Serie B, giocarono partite massacranti, e la riportarono in Serie A.
Onore!
Lei, invece, col culetto nella bambagia rosa preparato ad arte dal suo Procuratore (chi sa di certe clausole contrattuali sa…), abbandonò la nave e dove approdò, ma guarda che caso, proprio all’Internazionale.
PUNTO SECONDO (Scudetto a tavolino): fu proprio la squadra in cui lei oggi milita (tramite la voce, molto alta, del Cavalier Berlusconi) a chiedere l’assegnazione dello Scudetto a tavolino (anzi, di due), ma, poi, si sa… “Chi la fa l’aspetti”, si ritrovò anch’essa a navigare in brutte acque (la solita acqua marcia..) e, così, seguendo un Principio assolutamente naturale nello sport dove in caso di squalifica il Titolo passa al secondo o al terzo classificato, lo Scudetto arrivò a Milano, ma sulla sponda giusta.
PUNTO TERZO (Sputare nel piatto in cui si mangia, o si è mangiato…): dopo avere sputato in faccia al Capitano Alex Del Piero a Gigi Buffon e al Campione del Mondo Camoranesi & C. oggi, lei, si ritrova a farlo con Javier Zanetti, Materazzi e Figo… E ci fermiamo qui.
Ricordiamo, da un suo racconto (e ce ne dispiace, davvero) che lei sia cresciuto duramente e che lo sputo facesse parte del suo consueto quotidiano, anche a tavola…
Ora, però, è lei che ha compiuto due azioni schifose con un solo gesto (lasciare la Juve e approdare all’Inter) e ora da aria alla bocca davvero facendo la pipì fuori dal vasetto e anche senza conoscere i risvolti principali della faccenda del 2006.
Non ci dilunghiamo oltre, ma si ricordi che anche gli stessi Dirigenti della Juventus (subentranti) si sparsero il capo di cenere e che chiesero di patteggiare la “pena”… Ma lei li legge i giornali?
Di Silvio Berlusconi che chiedeva a gran voce addirittura due scudetti, abbiamo accennato…
Infine, anche alcuni giocatori bianconeri (importanti) di allora chiesero quasi scusa, pur estraneandosi da vicende che altri “registi” mettevano in atto senza che loro ne fossero a conoscenza (e a questo desideriamo credere).
Gentile Signor Ibrahimović, segua il nostro consiglio: giochi a Calcio, che le riesce molto bene sulle faccende di moralità lasci parlare altri: quelli che lo possono fare.